Villa Imperiale, la delizia del Duca

Pesaro, Capitale della Cultura 2024

sabato 14 settembre

Fu Eleonora Gonzaga a donare al suo consorte, Francesco Maria Della Rovere, duca di Urbino, una dimora dove trascorrere le estati tra feste e ricevimenti. La cosa era di gran moda in quei primi anni del Cinquecento: tutti i signori della Penisola, da Roma a Firenze, al Veneto, sfoggiavano ville straordinarie, gareggiando nel commissionare ad artisti illustri capolavori di pittura e scultura. Eleonora, che non voleva sfigurare, chiamò a corte Girolamo Genga, pittore e architetto di grido, e gli chiese di creare Villa Imperiale. Genga diede il meglio di sé, e il risultato è ancora lì, dopo quasi cinque secoli, a ricordare l’ebbrezza raffinata e colta del Rinascimento marchigiano.

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PROGRAMMA

Arrivo a Monte San Bartolo dove, sospesa tra il mare e le prime colline della Riserva Naturale, sorge Villa Imperiale, uno dei più bei capolavori dell’arte rinascimentale del Pesarese. Il suo nome sarebbe dovuto alla posa della prima pietra da parte dell’imperatore Federico III. Entrando si scopre prima la solida eleganza delle architetture, poi gli affreschi preziosi della straordinaria successione di saloni e infine, a sorpresa, i giardini “segreti” e pensili orchestrati su scenografiche terrazze. Su quelle superiori trionfa il giardino all’italiana, disegnato con siepi di bosso “riempite” di fiori. Le dame s’intrattenevano nel fresco dei giardini, passeggiavano nelle corti, si godevano il lussureggiante paesaggio circostante. E attraversando scaloni marmorei arrivavano nelle otto sale della villa sforzesca, che il Genga aveva affrescato con scene legate alle imprese di Francesco I. Tutto celebrava il duca, a Villa Imperiale: persino i soffitti blu zaffiro e rosso rubino con le iniziali sue e della moglie Eleonora. Al termine trasferimento a Pesaro che, nel tessuto culturale delle Marche, si erge come una gemma preziosa, vero e proprio rifugio per gli amanti dell’arte, della storia e della musica. Qui tutto parla di Gioacchino Rossini, che nel 1792 nacque nella casa oggi allestita a museo, che si trova lungo il rettifilo che unisce il cuore della città al piazzale della Libertà, lo spazio sul mare dove si ammirano la Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro e il villino Ruggeri, tra i migliori esempi di architettura Liberty in Italia. A pochi passi si trovano il Teatro Rossini, vero e proprio capolavoro neoclassico e prestigiosa vetrina della musica rossiniana, e la Cattedrale, di fondazione romanica, che conserva al suo interno pregevoli mosaici bizantini, visibili sotto il pavimento dotato di nove finestre in vetro.
Numerosi sono i musei, che raccontano storie di gloria e bellezza attraverso le opere dei grandi maestri del passato. I Musei Civici, ospitati dal 1936 nella sede di Palazzo Mosca, un tempo residenza di una delle più importanti famiglie della nobiltà, custodiscono una ricca collezione che spazia dal Rinascimento al Barocco. Gli sguardi dei visitatori vengono catturati da opere straordinarie come la Pala dell’Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini, dipinta nel 1475 e recentemente restaurata. Ma il fulcro della città è piazza del Popolo, dove è istallata la Biosfera, simbolo di Pesaro 2024, una “scultura digitale” composta da Led. Sulla piazza si affaccia palazzo Ducale, oggi sede della Prefettura, ma nei secoli passati dimora dei Malatesta, degli Sforza e dei Della Rovere. Al termine della visita guidata partenza per il rientro.

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QUOTA

Quota di partecipazione € 85,00
La quota comprende: Viaggio in bus • Servizio guida • Auricolari
• Biglietti d’ingresso a Villa Imperiale e a Palazzo Mosca
• Assicurazione Medica • Accompagnatore