Quel famoso “Rosso” che è passato alla storia
Ercolano e Pompei
4 – 5 ottobre
POMPEI. I “Misteri” di una Villa. Nel 79 dopo Cristo, l’eruzione del Vesuvio portò alla distruzione di Pompei. Una coltre di cenere dello spessore di oltre sette metri ha preservato questo luogo ancora non del tutto svelato: un unicum nel quale la vita si è fermata di colpo dando a noi la possibilità di osservarne lo svolgersi e percepire il livello della sua insuperabile cultura. In questo crogiolo di storia, civiltà e bellezza spicca una testimone della raffinatezza artistica: Villa dei Misteri. È questa una dimora che accoglie un grandioso ciclo pittorico, una megalografia dal significato estremamente oscuro malgrado gli innumerevoli tentativi di interpretazione. Le tre pareti del triclinio accolgono per la massima parte della loro superfice dieci sequenze con figure a grandezza naturale su sfondo rosso. Con sapienza magistrale e grande scelta cromatica, l’autore ha fissato su di esse un racconto allegorico che ha per tema l’enigma eterno di eros e morte. Purtroppo non è facile dare una spiegazione razionale alle immagini, perché manca la chiave di lettura del significato ultimo di mistero. Tuttavia, a un’osservazione attenta, colpiscono le figure metaforiche che caratterizzano la ritualità del culto a Dioniso. L’aspetto più singolare è l’atmosfera di malinconia tragica che grava su tutti i volti dei personaggi: essi sembrano voler prefigurare la sorte della città che sta per essere ingoiata da un oceano di fuoco, ma anche a preannunciarne una resurrezione rappresentata nella figura conclusiva del ciclo: il momento in cui la tristezza si scioglie, raggiunta l’ebrezza, nella posa dinamica di una giovane donna nuda che danza con piedi lievi e cembali suonanti fra le dita. Tante sono le interpretazioni e la Villa continua, ancora oggi, ad interrogare studiosi e ad affascinare i visitatori. ERCOLANO. “Un’attesa” di 25 anni. Ci sono voluti, appunto, oltre 25 anni, ma oggi sono di nuovo visibili due delle domus più affascinanti della città sepolta: la Casa del Colonnato Tuscanico e la Casa del Sacello di Legno. Nella prima è presente un prezioso dipinto che raffigura l’origine della città dedicata ad Ercole, ovvero una delle leggende più conosciute dell’eroe mitologico. Il suo nome deriva da un cortile porticato con colonne dai colori vivaci, tra cui il nero, il giallo e il bianco. Non è certo meno interessante la seconda, al cui interno è stata ritrovata una statuetta dello stesso eroe ed ha come elemento distintivo un sacello di legno. Si suppone possa essere stato dedicato a divinità domestiche o usato per riti privati, e dimostra l’importanza delle pratiche religiose, nella vita di tutti i giorni, degli antichi romani.

PROGRAMMA
sabato 4 ottobre - Nel pomeriggio ingresso agli Scavi Archeologici di Ercolano. La visione più impressionante di questo “luogo di ozi e di delizie” non è tanto quella dei mosaici e degli affreschi, che pure meravigliano per la loro bellezza e per i loro colori, quanto quella delle parti lignee carbonizzate: travi, gradini, tramezzi e perfino oggetti d’arredamento che si trovano sparsi un po’ ovunque nelle case. Osservandoli, ci si sente di colpo trascinati in quel lontano giorno, quando il sogno di una città florida e felice finì all’improvviso e per sempre, soffocato da un’alluvione fangosa proveniente dalle pendici del Vesuvio che, solidificandosi ed acquistando compattezza tufacea, ha costituito per secoli la miglior difesa contro gli agenti atmosferici. Trasferimento a Castellammare di Stabia, sistemazione in hotel, cena e pernottamento.
domenica 5 ottobre - Dopo la prima colazione partenza per Pompei ed ingresso agli Scavi Archeologici. Durante la visita avremo modo di scoprire la città vesuviana in tutta la sua bellezza: dalle domus meglio conservate con atrio e peristilio alle più umili case del popolo, con tutto il loro corredo di botteghe artigiane, negozi, soppalchi e balconi. Ma la nostra visita si concentrerà anche sulle strutture che sono state da poco scoperte, aperte e riaperte al pubblico, per concludersi con il ciclo pittorico più grandioso lasciatoci dall’antichità. Si trova nel triclinio di Villa dei Misteri, una delle residenze più lussuose di Pompei: si resta quasi frastornati dalla forte tonalità del cinabro steso con generosità sulle pareti, ma anche dalle atmosfere di una delle cerimonie sacre più “misteriose” del mondo antico, con tante immagini che paiono muoversi intorno allo spettatore. Nel pomeriggio partenza per il rientro in bus.

QUOTA
Quota di partecipazione € 220,00
Supplemento doppia uso singola 40,00
La quota comprende: Viaggio in bus e pedaggi
• Trattamento di mezza pensione in hotel 4 stelle • Servizio guida
• Auricolari • Assicurazione Medica • Accompagnatore
La quota non comprende: Biglietti d’ingresso per le Aree Archeologiche
• Quanto non citato nella voce “la quota comprende”