Un po’ di Magia… Un po’ di Storia…

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

domenica 16 marzo

Non sono molti i luoghi che hanno il dono di trasmettere serenità e pace, di far dimenticare per un attimo lo scorrere frenetico del tempo, avvolgendo il visitatore in un’atmosfera di silenzio e di quiete: è quanto riesce senz’altro a fare l’Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra, considerata uno dei monumenti più significativi dell’architettura cistercense in Italia. Fin dall’esterno si presenta solenne e monumentale. Attraversato l’atrio, che ospita un elegante portale ornato da colonne e pilastri di marmo, si entra nella chiesa. Qui non stupitevi se proverete forse la sensazione di sentirvi piccoli e timorosi di rompere un incantesimo che nasce dal silenzio. Le tre navate sono illuminate da una luce soffusa proveniente dalle monofore laterali e dai due rosoni. Lentamente la sensazione che avete provato appena entrati lascia ora il posto ad una percezione di pace, riposo, contemplazione. L’interno della chiesa presenta un armonico rapporto di spazi, in una grandiosità che non pesa ma che ci parla del pensiero cistercense, il quale intendeva l’arte come una forma di rispetto nei confronti di Dio ed un mezzo per arrivare a Lui. Uno stile semplice, senza decorazione alle pareti, privo di elementi superflui, il tutto concepito per permettere al monaco di pregare senza distrazioni o turbamenti. Ma vi è un’eccezione: i capitelli. Soffermandosi ad osservarli si rimane stupiti della loro varietà: tutti diversi gli uni dagli altri, “parlano” di come i monaci trascorrevano le loro giornate alternando momenti spirituali a momenti dedicati ai lavori manuali. Vi si leggono motivi floreali, agresti o arabescati, ma non figure umane né animali, tranne un drago, scolpito nel capitello a metà della navata centrale, che ricorda lo stemma del benefattore di tutta l’opera, vale a dire Guarniero II duca di Spoleto.

gulliverone-scarica-programma

PROGRAMMA

Arrivo a Chiaravalle, incontro con la guida ed ingresso all’Abbazia cistercense. Sarà possibile visitare, oltre alla chiesa, il chiostro con le grotte, la sala del capitolo, il refettorio, la sala delle oliere. Al termine trasferimento a Macerata, splendida città in vetta a un colle e distesa lungo le sue pendici. Il centro storico, circoscritto dalla cinta muraria voluta dal cardinale Albornoz, conserva come uno scrigno chiese, piazze e palazzi di architettura sobriamente maestosa: Palazzo dei Priori, la Loggia dei Mercanti, l’alta Torre Civica, Palazzo della Prefettura ed il Teatro Lauro Rossi. Ma sarà Palazzo Buonaccorsi la meta della nostra visita: l’esterno, a paragone della lunga sequenza degli edifici monumentali, uno più bello dell’altro, appare di un’eleganza sobria, senza fasto. Ma oltre il portone cominciano le sorprese: l’atrio riserva un’accoglienza altamente scenografica, con lo sguardo che si impiglia nei tre enormi, bianchissimi Ercole, sculture in pose e fattezze diverse. È l’interno però a riservarci l’emozione di un vero e proprio viaggio nel tempo. La cultura classica e il gusto per la decorazione barocca danno magnificenza a tutto il piano nobile, dove si susseguono sale con affreschi storici e mitologici alle pareti e soffitti a cassettoni. Neppure un centimetro quadrato è libero da decorazioni nel fantastico Salone dell’Eneide, che esalta simbolicamente gli ideali e le virtù cristiane dei proprietari. Tele di pittori di scuole diverse narrano episodi del poema virgiliano, mentre gli affreschi della volta celebrano le nozze di Bacco e Arianna. Grazia e fantasia rococò coprono i riquadri e i portelloni delle finestre raffigurando le stagioni e i segni zodiacali. Nell’insieme un trionfo di ricchezza che stupì perfino Francisco Goya quando, nel corso di un suo viaggio in Italia, visitò il palazzo e ne rimase estasiato. Nel tardo pomeriggio partenza per il rientro in bus.

gulliverone-scarica-chiama

QUOTA

Quota di partecipazione € 80,00
La quota comprende: Viaggio in bus • Servizio guida • Biglietti d’ingresso
• Auricolari • Assicurazione Medica • Accompagnatore